La riviera di Ponente in Liguria si caratterizza per la grande varietà di vini di pregio che produce, soprattutto rossi di qualità che vengono esportati in tutto il mondo come esempio di coltivazione DOP nel settore. Quando si parla di produzione di vino rosso ad Albenga non si possono che citare le Cantine Calleri.
La migliore produzione di vino rosso ad Albenga
Le cantine Calleri, nate dalla passione della famiglia tramandata di generazione in generazione con dedizione, si attestano come un piccolo produttore della zona, riconosciuto come simbolo di eccellenza di Albenga e provincia per la cura con cui si occupa di tutto il processo produttivo.
All’interno della loro azienda, infatti, si inizia dalla scelta e dalla coltivazione dell’uva, che viene poi spremuta con tutta la buccia per fornire alla bottiglia il tipico colore intenso che caratterizza i vini di questa zona.
Tutto il procedimento viene svolto usando le tecniche più moderne ed efficaci, pur mantenendo una grande attenzione verso la preservazione della natura e del territorio circostante.
La priorità è infatti il rispetto della terra e dei suoi cicli, che portano la società Calleri a non servirsi di alcun espediente chimico per favorire la crescita dei suoi acini, affidandoli ad esperti del settore che rispettano attentamente i tempi previsti dalla tradizione.
Dalla spremitura iniziale all’imbottigliamento, le cantine Calleri garantiscono un procedimento eseguito a regola d’arte, capace di creare un prodotto finito che abbia tutte le caratteristiche elencate sull’etichetta e risulti davvero gradevole anche per i palati più fini e per gli attenti conoscitori del rosso.
I tipi di vino rosso prodotti dalle cantine Calleri
La famiglia è molto orgogliosa delle varie tipologie di vino che è in grado di fornire ai propri clienti, che ogni giorno si rivolgono alle loro cantine per poter degustare una varietà di estrema qualità e di provenienza sicura.
Uno dei prodotti maggiormente apprezzati è l’Ormeasco, intenso e con suggestivi riflessi violacei, con sentore di more, lamponi e frutti di bosco, che rendono la bottiglia fruttata e amata anche da coloro che apprezzano un sapore più complesso e selvatico.
Il gusto, già al primo sorso, risulta tannico e corposo, particolarmente persistente in bocca, oltre che asciutto e caldo se servito ad una corretta temperatura, che si dovrebbe attestare attorno ai 18 gradi per permettere una migliore degustazione.
Di successo anche il Rossese di Dolceacqua, probabilmente di origine francese ma già importato in Liguria dal 1720, quando si hanno notizie della sua comparizione sulle tavole della regione.
Il colore in questo caso vira verso il rosso rubino e il sapore è sprigionato con tutta la sua forza, con il retrogusto fruttato che è possibile apprezzare immediatamente.
Fresco è morbido, si adatta anche a quelli che non amano le note troppo aspre del rosso, rivelandosi un prodotto moderatamente caldo e sapido, che si lascia bere con grande facilità.
Le varietà citate e molte altre possono essere servite soprattutto con i piatti di carne tipici della tradizione italiana, come le carni di agnello, coniglio o selvaggina, sposando il loro gusto corposo con il sapore forte di queste pietanze riccamente condite e cucinate.